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SOCI FONDATORI E ORGANO DIRETTIVO


OLIVIERI BRUNO (Consulente del Lavoro)
(Presidente e socio fondatore)    

ANGELUCCI FRANCESCA (Avvocato)
(Segretario e socio fondatore)     

ANGELUCCI CARLO ( Consulente del Lavoro)                 
(Tesoriere  e socio fondatore)     


Edilizia, nel 2009 persi 210mila posti


La crisi colpisce anche l'edilizia: nel 2009 sono infatti circa 210mila i posti di lavoro persi (137mila nelle costruzioni cui vanno aggiunti quelli dell'indotto) e oltre duemila le imprese fallite, il 30% in più rispetto all'anno precedente. È quanto emerso durante una conferenza stampa degli Stati generali delle Costruzioni, di cui fanno parte Ance, Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, Anaepa-Confartigianato, Claai, Cna Costruzioni, Fiae Casartigiani, Aniem Confai, Agci/Psl, Ancpl-Lega Cooperative, Confcooperative, Agi, Federcostruzioni e Assoimmobiliare. L’anno scorso, denunciano ancora le organizzazioni, si sono avute 9.000 imprese di costruzioni in meno rispetto al 2008. Gli investimenti in costruzioni in tre anni si sono ridotti del 18%, negli ultimi sei il numero di bandi di gara per lavori pubblici si è ridotto di oltre la metà e, sempre nel triennio, le compravendite di abitazioni sono diminuite del 30%.

“Siamo abituati a misurare l’operato di un governo solo dai fatti". Così Walter Schiavella, segretario generale della Fillea Cgil, intervenendo in conferenza stampa. "Questo governo - ha ricordato - agli Stati Generali delle Costruzioni del maggio 20009 ha fatto molte promesse. Ad oggi non abbiamo visto nulla. Anzi, il mercato si ritrova, nel momento di maggiore crisi e con davanti a sé un anno dalle previsioni ancor più buie di quello precedente, ad essere ostaggio da una parte di un monopolio, quella cricca cui vengono affidati senza alcuna gara gli appalti pubblici, e dall’altra dalla giungla, caratterizzata dall’assenza di regole, dalla rincorsa ai ribassi (spesso oltre il 60%) che si scaricano sulla qualità del costruito, sulla qualità e regolarità del lavoro e sulla sicurezza, e dove vanno rafforzandosi le infiltrazioni della criminalità organizzata, delle mafie, dei trafficanti di braccia. Di fronte a tutto questo, il governo non fa nulla per contastare l’acuirsi di queste distorsioni del mercato

Lavoratori frustati, orrore nel call center


Cose del genere finora si erano viste solo nei film e invece la Guardia di Finanza ha scoperto un call center, “Italcarone” di Incisa Valdarno, vicino a Firenze, in cui le dipendenti potevano anche essere frustate se non raggiungevano gli obiettivi fissati dall'azienda. E' quanto racconta Repubblica in un articolo pubblicato oggi (13 maggio). L’azienda - sostengono gli inquirenti - reclutava personale con inserzioni sui giornali senza specificare quali mansioni avrebbe dovuto ricoprire e poi li trasformava in telefonisti e faceva loro ascoltare ogni mattina l’inno nazionale, canti e slogan. Ai lavoratori - questa l'accusa degli inquirenti - erano però richiesti risultati inarrivabili e imposti orari pazzeschi, fino a 14 ore al giorno, con mezz’ora per il pranzo e pochi minuti per andare in bagno. E, se i risultati non arrivavano, i venditori venivano presi a frustate sulle gambe, fa sapere sempre la Gdf.

» Questa notizia ci ha mandato in tilt

I vertici dell’azienda - quattro uomini e una donna - sono finiti in carcere e altre 11 persone sono indagate con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode in commercio e alla frode fiscale. Secondo le Fiamme gialle, oltre a trattare come bestie i dipendenti, l’azienda ha venduto in nero beni per quasi quattro milioni e mezzo di euro.

L’aspirapolvere oggetto della truffa veniva importato dagli Stati Uniti, aveva un reale valore commerciale di 350 euro ma veniva piazzato a quasi 4mila, presentato come “presidio medicochirurgico-elettromedicale anti acaro”. La carriera del venditore s’interrompeva presto e senza remunerazione, perché il tetto da raggiungere per ottenere le provvigioni era inarrivabile, dando così vita ad un turn over continuo, tutto a beneficio della Italcarone.

Genovesi (Slc), precariato è il vero problema
“La realtà supera i peggiori incubi”. E’ il commento del segretario nazionale della Slc Cgil, Alessandro Genovesi. “La questione vera – a suo giudizio - è come si combatte il precariato, che può arrivare a forme di schiavismo fisico e psicologico. Quando il lavoratore si trova in una posizione contrattuale debole, è portato ad accettare di tutto”. In ogni caso, specifica, “quello di Firenze è un’eccezione: i call center sono aziende con molti problemi, che instaurano rapporti di lavoro precario, ma di solito non arrivano a questi estremi. Sono episodi che devono far riflettere le coscienze di tutti i cittadini, prima ancora che quelle di sindacalisti e imprenditori”. (EDN)

Confindustria, disoccupazione aumenterà ancora


Le attese delle imprese manifatturiere sull’occupazione “suggeriscono riduzioni di manodopera” nei prossimi tre mesi. Anche le attese di disoccupazione dei consumatori sono molto elevate rispetto ai livelli pre crisi e ciò contribuirà a frenare i consumi. Lo afferma la congiuntura flash del Csc, il Centro studi di Confindustria. Gli industriali confermano che resta alto il ricorso alla cassa integrazione, che nel primo quadrimestre 2010 ha interessato in media l'equivalente di quasi 400 mila occupati a tempo pieno.

Nel 2010 la dinamica salariale supererà l'inflazione, pure meno bassa, prosegue Confindustria, secondo cui l'attuale tornata di rinnovi dei contratti eroga aumenti per il triennio 2010-2012 che garantiscono in abbondanza il potere d'acquisto. L'accordo del gennaio 2009, secondo il Csc, fissa incrementi pari all'inflazione prevista depurata dall'energia importata (+1,8% nel 2010, +2,2% nel 2011, stime Isae) e superiori all'inflazione totale attesa.

Aumenta nel frattempo la probabilità di un incremento del Pil sopra l'1% nel 2010. Più forte, rileva la stima, è la ripresa del Pil italiano nel primo trimestre: +0,5% sul quarto del 2009, rivisto al rialzo dall'Istat (-0,1% da -0,3%). La crescita acquisita per il 2010 è allo 0,6%. Il secondo trimestre sarà ancora positivo, trainato dalla produzione industriale (+4,0%, stima Isae) e “ciò aumenta molto le probabilità di incremento del Pil 2010 sopra l'1%”.