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COME DIVENTARE SOCIO DELL'INFORMALAVORO




Qualunque soggetto maggiorenne o soggetto giuridico può richiedere l'iscrizione come socio.
L'acquisizione del titolo di socio ordinario è subordinato alla sottoscrizione della richiesta che verrà valutata dal Consiglio Direttivo e dal pagamento della quota annuale di iscrizione pari ad Euro 15,00 per l'anno in corso.

PROCEDURA PER DIVENTARE SOCI

Per diventare soci basta formalizzare la richiesta a mezzo posta elettronica al nostro indirizzo linformalavoro@gmail.com, corredato di documento d'identità, codice fiscale e ricevuta dell'avvenuto versamento della quota di iscrizione (il versamento della quota d'iscrizione dovrà avvenire a mezzo Paypal con carta di credito cliccando sulla funzione "donazione") .

Una volta ricevuta la documentazione, il Consiglio Direttivo provvederà a valutarne la conferma di iscrizione che, in caso di rigetto, verrà comunicata con la contestuale restituzione della quota associativa eventualmente versata.

Per info sull'iscrizione e per la visione dello Statuto linformalavoro@gmail.com

L’assicurazione obbligatoria Inps

E’ obbligatorio assicurare le colf presso l’Inps, per poter garantire loro la pensione, l’indennità di maternità, gli assegni familiari, le rendite da malattie professionali e infortunio.
Per mettersi in regola si deve denunciare l'assunzione sul modello LD 09, recandosi alla sede Inps della propria zona oppure compilandola on line sul sito dell’Inps.
L’Istituto poi invia al domicilio del datore di lavoro i bollettini di conto corrente da utilizzare per il versamento dei contributi.

Le scadenze di pagamento sono trimestrali e sono fissate rispettivamente per ciascuno dei quattro trimestri solari al giorno 10 dei mesi di aprile, luglio, ottobre e gennaio. Quando cessa il rapporto di lavoro, il versamento si fa, invece, entro 10 giorni dal licenziamento o dalle dimissioni. Il ritardo nel pagamento comporta l'applicazione di multe da parte dell'Inps.
L'obbligo assicurativo sussiste anche se la colf e' già assicurata presso un altro datore di lavoro o per un'altra attività. I versamenti, poi, vanno fatti anche se la colf e' già pensionata o e' di nazionalità estera.
L'importo dei contributi da versare e' rapportato alla retribuzione corrisposta alla lavoratrice e, ovviamente, al numero delle ore di lavoro prestate. Apparentemente l'operazione è assai semplice, salvo qualche piccola avvertenza da seguire. Ecco di che cosa occorre tener conto
nel determinare lo stipendio orario della colf si deve sempre aggiungere la quota relativa alla tredicesima; per ricavarla basta dividere per 12 la paga oraria

per individuare la retribuzione su cui versare i contributi, se la colf usufruisce di vitto e alloggio, vanno aggiunti allo stipendio anche i valori convenzionali di questi benefici

per conteggiare il numero delle ore di lavoro prestate dalla colf nel trimestre si parte dalla domenica iniziale fino all'ultimo sabato del trimestre
I contributi sono dovuti nella stessa misura per tutti i lavoratori domestici (comunitari ed extracomunitari).
I contributi si versano ogni trimestre
dal 1� al 10 aprile si effettua il versamento per il 1� trimestre

dal 1� al 10 luglio si effettua il versamento per il 2� trimestre

dal 1� al 10 ottobre si effettua il versamento per il 3� trimestre

dal 1� al 10 gennaio si effettua il versamento per il 4� trimestre
In favore del lavoratore l'Inps registra tanti contributi settimanali quante sono le settimane retribuite, purche' in ciascuna settimana siano effettuate almeno 24 ore di lavoro. Per la copertura pensionistica, la colf deve lavorare almeno 24 ore alla settimana. Se l'orario effettivamente prestato è inferiore, la maturazione della pensione si allontana in proporzione.

Nel 2010 gli importi da pagare per ogni ora di lavoro, per rapporti di lavoro fino a 24 ore settimanali sono
per retribuzioni orarie fino a 7,22 €: 1,34 € (di cui 0,32 € a carico del lavoratore)

per retribuzioni orarie oltre 7,22 € e fino a 8,81 €: 1,51 € (0,36 € a carico del lavoratore)

per retribuzioni orarie oltre 8,81 €: 1,85 € (0,44 € a carico del lavoratore)

Se si ricorre all'aiuto della "colf" per più di 24 ore alla settimana non si deve tenere conto del compenso orario pattuito con la lavoratrice e il contributo orario è di euro 0,98 (di cui euro 0,23 a carico del lavoratore).

L'assunzione della colf

Al momento dell'assunzione la colf deve esibire al datore di lavoro
il proprio libretto di lavoro

la tessera sanitaria aggiornata

il proprio stato di famiglia

il codice fiscale

il proprio documento di identità

l'eventuale numero di iscrizione all'Inps, nel caso in cui sia già stata assicurata
Se la colf alloggia presso la famiglia in cui lavora, il datore di lavoro deve notificare il fatto all'Anagrafe comunale entro 20 giorni. Se la lavoratrice è straniera, il datore di lavoro dovrà effettuare qualche adempimento in più. I documenti indispensabili sono il permesso di soggiorno per le colf extracomunitarie e la Carta di soggiorno CEE per quelle di nazionalità comunitaria.

Una volta concordato verbalmente le condizioni di lavoro, è consigliabile mettere per iscritto il tutto. Si tratta di un vero e proprio contratto di lavoro individuale. Il documento, che è previsto dal Contratto nazionale di categoria e che non deve essere in contrasto con le disposizioni di legge, deve contenere
la data di inizio del rapporto di lavoro

l'eventuale data di cessazione se è un contratto a termine

la categoria in cui viene assunta la lavoratrice e la sua anzianità di servizio

la durata del periodo di prova

l'orario in cui si articola la prestazione di lavoro

il giorno del riposo settimanale se la colf presta servizio ad orario intero

le condizioni del vitto e dell'alloggio
Nel 2009 il Governo italiano ha avviato una procedura per la regolarizzazione di colf e badanti, ora conclusa. Con i provvedimenti anticrisi contenuti nella legge numero 102 del 3 agosto 2009, dal 1� al 30 settembre 2009, infatti, i datori di lavoro hanno potuto versare un contributo di 500 euro tramite modello F24 e presentare apposita dichiarazione all’Inps, in caso di lavoratore comunitario, o allo Sportello unico degli immigrati, se per lavoratori extracomunitari. Il provvedimento non è stato prorogato.

La domanda di assunzione stranieri

Per regolarizzare i lavoratori stranieri, il Ministero dell’Interno ha predisposto dei kit contenenti i moduli a lettura ottica per la domanda di nulla osta, da indirizzare allo Sportello Unico per l’Immigrazione che il datore di lavoro è tenuto a presentare qualora intenda assumere un lavoratore straniero residente all’estero, a tempo determinato o indeterminato.

I kit sono disponibili gratuitamente presso tutti gli uffici postali. Il kit comprende oltre ai moduli "A-Dom" (lavoro domestico), "B-Sub" (lavoro subordinato) e "C-Stag" (lavoro stagionale), una scheda riepilogativa, una busta prestampata, da utilizzare per la spedizione dell’istanza, il cedolino dell’assicurata postale, nonché le istruzioni per la compilazione.

La domanda, redatta sul modulo compilato a mano, deve essere corredata dalla fotocopia del documento di identità del datore di lavoro, del passaporto o documento equipollente del cittadino straniero e dalla scheda riepilogativa debitamente compilata. Va consegnata nell’apposita busta chiusa, agli uffici postali abilitati all’accettazione delle domande e spedita come posta assicurata.

Lo Sportello Unico per l’Immigrazione presso la Prefettura (o l’Ufficio competente a svolgere le funzioni dello Sportello Unico nelle Regioni a Statuto Speciale) da indicare sull’indirizzo può essere, in alternativa, quello della provincia di residenza del datore di lavoro ovvero della provincia ove ha sede legale l’impresa o quello della provincia ove ha luogo la prestazione dell’attività lavorativa. Lo Sportello Unico che rilascia il nulla osta al lavoro è, in ogni caso, quello del luogo in cui verrà svolta l’attività lavorativa.

Per maggiori informazioni relative alle procedure successive all’invio della domanda, si rimanda al sito dl Ministero dell’Interno, dove sono disponibili anche i fac-simili dei moduli contenuti nel kit e le informazioni per la compilazione degli stessi.

Chi sono i lavoratori domestici

Le categorie dei lavoratori domestici includono non solo le tradizionali "colf", ma tutti quei lavoratori che "prestano a qualsiasi titolo la loro opera per il funzionamento della vita familiare". Pertanto anche cuochi, autisti, dame di compagnia, bambinaie e badanti sono considerati lavoratori domestici secondo la definizione legale.
Il contratto nazionale di lavoro vigente prevede quattro distinte categorie per l'inquadramento di questi lavoratori, a seconda del livello di istruzione e del grado di professionalità richiesto.
1� categoria super - domestici dotati, oltre che di un diploma o di un attestato con valore legale, di una professionalità ben specifica

1� categoria - dame di compagnia, capi cuoco, chef, infermieri diplomati, assistenti geriatrici e tutti quegli altri lavoratori che adempiono a mansioni di specifica ed elevata competenza professionale

2� categoria - balie e bambinaie, autisti, guardarobiere, cameriere e prestatori di lavoro generico che abbiano maturato il servizio necessario per transitare dalla terza alla seconda categoria (18 mesi di anzianità presso la stessa famiglia)

3� categoria - colf che svolgono lavori prettamente manuali o di fatica e che non hanno ancora maturato l'anzianita’ necessaria per il passaggio alla seconda categoria
Generalmente le colf possono instaurare con il proprio datore di lavoro tre tipi di contratto a seconda dell’impegno richiesto.
Colf a servizio intero - La lavoratrice domestica abita presso il datore di lavoro, usufruendo, oltre che della retribuzione, del vitto e dell'alloggio.
Colf a mezzo servizio - Le lavoratrici che prestano presso la stessa famiglia servizio per almeno 4 ore al giorno o per 24 ore settimanali, se il servizio non e' uniforme in tutti i giorni della settimana.
Colf ad ore - Le colf che prestano la propria opera in famiglia solo per alcuni giorni alla settimana, e con un orario inferiore alla 24 ore settimanali.