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Lavoro intermittente e addetti alle vendite



Pubblicato da Daniele C.d L. Scorrano
(Fonte DPL MODENA)


La Direzione Generale per l'Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con interpello n. 46 del 14 novembre 2011, ha risposto ad un quesito della Confcommercio e della Confindustria, in merito alla all’interpretazione del D.M. 23 ottobre 2004 di questo Ministero, il quale rinvia al R.D. 6 dicembre 1923, n. 2657relativamente alle figure per le quali risulti ammissibile la stipulazione di contratti di lavoro intermittente, in assenza di specifiche previsioni da parte della contrattazione collettiva.
In particolare l’istante chiede se possa farsi rientrare nella figura del "commesso di negozio", prevista dal citato Regio Decreto (punto 14), quella di "addetto alle vendite".

 La risposta in sintesi:

"...Si conclude pertanto che la tipologia di contratto di lavoro intermittente appare configurabile anche nei confronti dell’addetto alle vendite, in quanto rientrante nel più ampio "genus" di commesso di negozio quale figura declinata nel R.D. n. 2657/1923. Si ricorda peraltro che, con riferimento a detta figura, il riferimento al requisito dimensionale indicato dal R.D. – Comuni di 50.000 abitanti – non incide ai fini della stipulazione di contratti di lavoro intermittente (cfr. circ. n. 4/2005).".

INPS: Gestione separata – Titolo di rivalsa


Fonte DPL Modena

L'INPS, con messaggio n. 7751 del 7 maggio 2012, fornisce alcuni chiarimenti in merito all’applicazione della maggiorazione del 4% (rivalsa), di cui all’articolo 1 comma 212 della legge 23.12.1996 n. 662.
I soggetti esercenti per professione abituale, ancorché non esclusiva, attività di lavoro autonomo – di cui all’art. 53 del testo unico delle imposte sui redditi D.P.R. 917/1986 - , compreso l’esercizio in forma associata di arti e professioni e diversa da quella che dà origine a reddito di impresa, sono obbligati al versamento del contributo dovuto alla Gestione separata commisurato ai redditi netti risultanti dalla dichiarazione annuale resa ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e dagli accertamenti definitivi.  
Tali soggetti hanno titolo ad addebitare ai committenti, in via definitiva, una “rivalsa” del contributo INPS nella misura del 4% dei compensi lordi.  
Come già indicato, la norma attribuisce titolo e non obbligo di addebito (vedi circolare n. 112 del 25.5.1996); pertanto, il professionista iscritto alla Gestione separata, anche se componente di uno studio associato, ha diritto ad applicare la rivalsa, ma rimane contemporaneamente unico soggetto obbligato al pagamento della propria contribuzione alla gestione a prescindere dal fatto che il cliente paghi o meno la rivalsa.
La rivalsa costituisce quindi oggetto di mero rapporto interno tra cliente e professionista, il quale è l’unico soggetto obbligato al pagamento dei contributi nei confronti dell’INPS, anche se facente parte di studio associato.  
Si ricorda che la rivalsa del 4% è unica e si riferisce a tutti professionisti senza distinzioni, quindi sia a soggetti iscritti solo alla Gestione Separata, sia a quelli iscritti per il contributo integrativo anche ad altra Cassa professionale autonoma, sia ai titolari di trattamento pensionistico. Infatti in sede di fatturazione delle prestazioni non vi è alcuna differenza di aliquota contributiva, che invece assumerà rilevanza in sede di determinazione del contributo dovuto nel modello unico annuale.  
La rivalsa è calcolata sui compensi lordi e per la sua applicazione non è previsto un massimale, al contrario della contribuzione che è dovuta sul reddito netto di lavoro autonomo ed entro il massimale annuo di cui all’art. 2, co. 18. legge 335/1995.  
Ai fini fiscali si ricorda che la maggiorazione addebitata in fattura (rivalsa) ed acquisita a titolo definitivo deve essere assoggettata al prelievo alla fonte di cui all’art. 25 del DPR 600/73 e concorre a formare la base imponibile dell’imposta sul valore aggiunto ai sensi dell’art. 13 del DPR 26 ottobre 1972 n. 633 così come precisato nella Risoluzione del 11/07/1996 n. 109 del Ministero delle Finanze dipartimento delle Entrate.  

Ministero del Lavoro: aggiornamento degli standard tecnici del sistema delle comunicazioni obbligatorie





FONTE DPL MODENA

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con il Decreto Direttoriale n. 59 del 20 aprile 2012, comunica l'aggiornamento degli standard tecnici del sistema delle comunicazioni obbligatorie.
Le modifiche delle procedure telematiche si sono rese necessarie in considerazione delle novità introdotte in materia di apprendistato dal nuovo Testo Unico sull'Apprendistato (Decreto Legislativo n. 167/2011). Dalle ore 19.00 del 26 aprile 2012 sono, quindi, divenuti operativi i nuovi standard tecnici del sistema delle comunicazioni obbligatorie.
Le modifiche hanno riguardato:

- Quadro INIZIO: data fine rapporto; qualifica professionale ISTAT; livello di inquadramento; retribuzione/compenso.
- Quadro PROROGA: proroga del periodo formativo e altre modifiche.
- Quadro TRASFORMAZIONE.
- Quadro CESSAZIONE: codice causa e altre modifiche.



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