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Salari, Italia in fondo alla classifica Ocse


La media è di oltre 26mila euro, Corea del Sud e Gran Bretagna ai primi posti. Nel nostro paese siamo a quota 22mila, con la crisi c'è stato un calo dell’1,1%. Tasso di disoccupazione all’8,6% nel primo trimestre, oltre un punto in più rispetto al 2009


L’Italia è agli ultimi posti nella classifica dei salari tra i paesi dell'area Ocse. Per l’esattezza, sulle 30 maggiori economie mondiali siamo al 23mo posto. È quanto emerge dal rapporto “Taxing Wages” pubblicato oggi (11 maggio) dall’organizzazione internazionale con sede a Parigi. Nel dossier si prende in considerazione il salario netto medio di un lavoratore single senza carichi di famiglia, calcolato in dollari e a parità di potere d’acquisto. Stesso posto della classifica, 23mo, occupa il salario netto medio di un lavoratore italiano quando è unico percettore di reddito, con coniuge e due figli a carico.

La classifica vede al primo posto (oltre 40mila euro) i lavoratori della Corea del Sud. Seguono Gran Bretagna, Lussemburgo, Svizzera, Norvegia, Paesi Bassi e Giappone. L’Italia, con un salario medio di 22.027 euro, precede solo a Portogallo, Repubblica Ceca, Turchia, Polonia, Repubblica Slovacca, Ungheria e Messico. La media dei salari Ocse è di 26.395 euro, mentre quella della Ue a 15 è di 28.454 euro.

L’Ocse ha diffuso anche altri dati. Nel primo trimestre 2010 il tasso di disoccupazione in Italia è salito all’8,6%, con un aumento dell’1,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Sempre nel 2009, l'anno della crisi economica internazionale, i redditi reali, prima di tasse e contributi, sono diminuiti in dieci paesi su trenta. Tra questi anche l’Italia, dove il calo è stato dell’1,1%. Il calo maggiore dei salari reali, prima cioè della tassazione, si è verificato in Islanda (-7,5%), mentre gli aumenti maggiori sono stati registrati in Grecia (+3,8%).

Stando al rapporto, il carico di tasse e contributi sui salari italiani è meno pesante se il lavoratore ha famiglia: il cuneo fiscale per un lavoratore, unico percettore di reddito, con a carico coniuge e due figli, e’ del 35,7%. In questo caso l’Italia si colloca al nono posto su 30. I paesi in cui la fiscalità è più generosa con le famiglie risultano Nuova Zelanda, Islanda e Lussemburgo. Dal 2008 al 2009 “la preferenza fiscale per le famiglie è cresciuta in quindici paesi Ocse” tra i quali figura l’Italia.

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