Per semplici richieste o suggerimenti contattateci cliccando quì (oppure utilizza il form sotto
),
specificando il quesito o la vostra richiesta e provvederemo a contattarvi al più presto per la risposta.

LA LEGGE BIAGI Introduzione ai principali cambiamenti in termini di Struttura, Organismi e Contrattazione

Edito da Bruno Dott Olivieri

Breve precisazione alla Legge 30 del 14/02/2003

Prima di addentrarmi a descrivere i principali interventi mossi dalla Legge Biagi, ho ritento opportuna effettuare una precisazione in relazione alla normativa che ha regolato da una parte e che ha reso operativo dall'altro questo piano nazionale di ristrutturazione del mercato del lavoro.
Infatti alla Legge 30 del 14/02/2003 “Delega al Governo in materia di occupazione e mercato del lavoro”spesso impropriamente viene attribuita la regolamentazione del mercato del lavoro , in quanto quest'ultima è solo una legge delega al Governo.
Ad essa ha fatto seguito il D. Lgs.10 settembre 2003 n. 276, "Attuazione delle deleghe in materia di occupazione e mercato del lavoro, di cui alla legge 14 febbraio 2003, n. 30", che è invece la fonte normativa definitiva e che è conosciuto come “Riforma Biagi”


Legge Biagi e principali cambiamenti

Con l'entrata in vigore della cosiddetta “Legge Biagi” (D. Lgs. 276/2003) si avvia un processo di ristrutturazione che coinvolge Organi, Strutture e Istituti del Mercato del Lavoro e i soggetti che in esso vi operano.

Il Legislatore ha riconosciuto necessari una serie di provvedimenti diretti a riformare specifici istituti quali:


1.Centri per L'impiego ed organismi preposti al fin di valorizzare la sinergia tra agenzie private e pubbliche al fine di semplificare le procedure amministrative;

2.Incentivi per l'occupazione , in riferimento soprattutto ai giovani , persone meno abili e ultracinquantenni; nello specifico la riforma ha mosso manovre volte alla ridefinizione del contratto d'inserimento, incremento contributivo per part-time < 12 ore/settimanali, inserimento di lavoratori socialmente utili;

3.Rinquadramento dell'Apprendistato, volto all'individuazione di standard nazionali per la formazione e certificazione della stessa al fine di favorire la mobilità degli apprendisti.


Bruno Dott. Olivieri

Nessun commento: