Nelle riunioni del 26 e 28 giugno scorso,il C.d.M.  haapprovato in via preliminare, per essere immediatamente trasmesso al parere delle Camere, uno schema di decreto legislativo per la riorganizzazione della Croce Rossa italiana.

La riorganizzazione, che segue i principi della semplificazione, economicità, efficacia ed efficienza dell'azione amministrativa, mira a quattro obiettivi:

1) valorizzare l'attività dei volontari della CRI;

2) garantire un assetto della CRI più corrispondente ai principi di autonomia e indipendenza del Movimento internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa;

3) completare il risanamento della gestione;

4) modulare il contributo pubblico alla CRI agli obblighi di servizio, favorendo nel contempo la crescita del finanziamento privato.

Per raggiungere questi obiettivi è previsto un processo di graduale trasformazione in associazione privata di interesse pubblico, così come previsto in tutti i Paesi europei, distinto in tre fasi. Nel corso della prima fase, che si conclude il 31 dicembre 2013, in cui cessa il commissariamento, la CRI assume un ordinamento democratico provvisorio e si predispongono gli atti preparatori alla fase successiva.

La seconda fase, che avrà inizio a gennaio 2014, porta alla costituzione di una nuova associazione privata di interesse pubblico della CRI, da qualificarsi come associazione di promozione sociale. A questa si trasferiscono tutti i compiti svolti prevalentemente da volontari, mentre l'"Ente Croce Rossa" rimane limitato, cambiando denominazione, a funzioni di supporto tecnico-logistico dell'attività dell'Associazione. Durante questa fase il nuovo Ente gestisce il patrimonio per ripianare i debiti e provvede a ricollocare il personale in eccedenza (salvo quello assunto con contratto di diritto privato dall'Associazione).

La terza fase, che inizierà a gennaio 2016, prevede la soppressione e messa in liquidazione dell'"Ente", mentre all'Associazione sono trasferite tutte le funzioni attualmente esercitate dalla CRI in qualità di ente pubblico.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato inoltre  un decreto-legge con il quale ha prorogato:

a) al 31 ottobre 2012 l'attuale regime dell'esercizio dell'attività professionale intramuraria;

b) al 31 dicembre 2012 gli organismi e le commissioni istituite presso il Ministero della salute in vista del loro riordino. Inoltre,  Infine con il predetto èprovvedimento  si dà facoltà al Ministro della salute, con proprio decreto, di rinnovare la composizione del Consiglio Superiore di Sanità, fatti salvi i componenti di diritto previsti dalla normativa vigente, nominando il presidente e i membri non di diritto, ma riducendone il numero a quaranta.

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