La  speranza di vita  dal prossimo anno innalzerà di tre mesi i requisiti per le pensioni, ma l'incremento risulterà fatale ai lavoratori collocati in mobilità. Infatti, decreterà la loro automatica esclusione dalla salvaguardia della riforma Fornero, perché causerà la maturazione del diritto alla pensione fuori tempo massimo, ossia oltre il termine di fruizione della mobilità, con conseguente disapplicazione della salvaguardia. Lo spiega l'Inps, con conferma del ministero del lavoro (nota n. 6109/2012), nel messaggio n. 20600/2012 anticipando l'arrivo di un provvedimento ad hoc per risolvere il problema.

  L'Inps  , tenendo conto dei chiarimenti forniti dal ministero del lavoro nella citata nota  ,precisa che per esodati si intende una categoria di lavoratori che rischiavano di restare senza retribuzione e senza pensione, per via dell'inasprimento dei requisiti di pensione introdotti da quest'anno con la riforma Fornero. A loro, perciò, è dato di prepensionarsi, ossia di continuare a far valere i vecchi requisiti per la pensione (quelli prima della riforma). Ad un originario gruppo di 65 mila, gli esodati sono oggi contati in tutto in 130.130 unità.

 . In sostanza, la fondamentale precisazione fornita dal ministero del lavoro è l'applicabilità a tutti gli esodati di alcune disposizioni (dl n. 98/2011 convertito dalla legge n. 111/2011 e dl n. 138/2011 convertito dalla legge n. 148/2011) ancora vigenti al 5 dicembre 2011, cioè prima dell'entrata in vigore della riforma Fornero (dl n. 201/2011 convertito dalla legge n. 214/2011). Le predette disposizioni, a proposito della pensione di anzianità, comportano che gli esodati i quali maturano, nell'anno 2012, il requisito contributivo di 40 anni, potranno accedere alla pensione con il posticipo di 1 mese rispetto (incremento previsto dal comma 22-ter dell'articolo 18 della legge n. 111/2011). Il posticipo, inoltre, sarà pari a due mesi per coloro che maturano i requisiti nel 2013 e a tre mesi per coloro che maturano i requisiti dall'anno 2014. La stessa norma, aggiunge l'Inps, fissa una deroga al posticipo, nel limite di 5.000 unità, ai lavoratori appartenenti a specifiche categorie ancorché maturino i requisiti per la pensione a partire dal 1° gennaio 2012 (lavoratori in mobilità e lavoratori titolari di prestazione a carico dei fondi di solidarietà).

 Altra novità, spiega l'Inps, è prevista dall'articolo 18, comma 1, della legge n. 111/2011. , in cui si stabilisce che dal 2014 è gradualmente innalzato il requisito di età di 60 anni per la pensione di vecchiaia alle seguenti categorie di lavoratrici: dipendenti e autonome (Ago  (Xetra: A0LR41 - notizie) ); dipendenti (forme sostitutive Ago); e quelle che conseguono la pensione nella gestione separata (co.co.co, ecc.). L'innalzamento è di 1 mese dal 1° gennaio 2014 e, pertanto, da tale data le lavoratrici salvaguardate possono andare in pensione di vecchiaia al 60 anni e 1 mese. Dal 2015 al 2026 sono previsti ulteriori incrementi, da cui sono escluse le lavoratrici che maturano la pensione entro il 31 dicembre 2013; alle non vedenti; a quelle riconosciute invalide in misura non inferiore all'80%

Riguaardo ai lavoratori in mobilità   ,la speranza di vita, spiega l'Inps (con conferma del ministero del lavoro) determina per alcuni lavoratori collocati in mobilità ordinaria l'esclusione dalla salvaguardia; ciò in quanto i requisiti di età per la pensione di vecchiaia (o le quote per la pensione di anzianità), incrementati dei tre mesi di adeguamento alla speranza di vita, pone il perfezionamento dei requisiti oltre il periodo di fruizione.