![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyxNh9GlAcdr1fl8Rk7i_ngimcluDU4qFap3bMdY5xkZHU8_VxKs6-jZld5URic7Sp-jqjygwnNRnSo8SSKtDHKJWJ8PAmdSlj1n3qpRrzJv1QQbTTzdXsRaGAgTf7oQ38gxkbwQxgLFxp/s200/Immagine+3.png)
”Il tasso di occupazione in Italia è ancora ampiamente inferiore alla media dei paesi Ocse per diverse fasce di età”. A dirlo è l'organizzazione con sede a Parigi, che raggruppa le maggiori economie mondiali, in un rapporto presentato oggi (4 maggio) sulla riforma della regolamentazione in Italia. I fattori che influiscono sulla bassa occupazione, si spiega, comprendono la “dimensione ridotta delle aziende, gli ostacoli posti dalla regolamentazione, un limitato accesso al capitale esterno e il sottosviluppo degli istituti di ricerca”. Problemi anche nell'istruzione: “Il livello di conseguimento scolastico in Italia - si legge - resta comparativamente basso, con significative variazioni regionali nei risultati raggiunti dagli studenti”.
Nessun commento:
Posta un commento