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L'assunzione della colf

Al momento dell'assunzione la colf deve esibire al datore di lavoro
il proprio libretto di lavoro

la tessera sanitaria aggiornata

il proprio stato di famiglia

il codice fiscale

il proprio documento di identità

l'eventuale numero di iscrizione all'Inps, nel caso in cui sia già stata assicurata
Se la colf alloggia presso la famiglia in cui lavora, il datore di lavoro deve notificare il fatto all'Anagrafe comunale entro 20 giorni. Se la lavoratrice è straniera, il datore di lavoro dovrà effettuare qualche adempimento in più. I documenti indispensabili sono il permesso di soggiorno per le colf extracomunitarie e la Carta di soggiorno CEE per quelle di nazionalità comunitaria.

Una volta concordato verbalmente le condizioni di lavoro, è consigliabile mettere per iscritto il tutto. Si tratta di un vero e proprio contratto di lavoro individuale. Il documento, che è previsto dal Contratto nazionale di categoria e che non deve essere in contrasto con le disposizioni di legge, deve contenere
la data di inizio del rapporto di lavoro

l'eventuale data di cessazione se è un contratto a termine

la categoria in cui viene assunta la lavoratrice e la sua anzianità di servizio

la durata del periodo di prova

l'orario in cui si articola la prestazione di lavoro

il giorno del riposo settimanale se la colf presta servizio ad orario intero

le condizioni del vitto e dell'alloggio
Nel 2009 il Governo italiano ha avviato una procedura per la regolarizzazione di colf e badanti, ora conclusa. Con i provvedimenti anticrisi contenuti nella legge numero 102 del 3 agosto 2009, dal 1� al 30 settembre 2009, infatti, i datori di lavoro hanno potuto versare un contributo di 500 euro tramite modello F24 e presentare apposita dichiarazione all’Inps, in caso di lavoratore comunitario, o allo Sportello unico degli immigrati, se per lavoratori extracomunitari. Il provvedimento non è stato prorogato.

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