Nella riunione del 6 luglio c.a ,il CdM ,vista la necessità di porre fine in tempi rapidi allo stato di emergenza dichiarato a seguito del terremoto in Abruzzo del 6 aprile 2009, il Consiglio dei Ministri ha approvato un emendamento  nella legge di conversione del Decreto-legge che contiene misure per la crescita del Paese, all'esame della Camera dei Deputati.

Si tratta di un testo che recupera alcune delle misure già in discussione in Parlamento, formulate nel testo unificato pendente in VIII Commissione della Camera dei deputati e nel disegno di iniziativa popolare, e che dispone:

• la cessazione dello stato di emergenza e delle relative strutture commissariali;

• la gestione della ricostruzione e dello sviluppo dei territori interessati dal sisma mediante il ritorno al  sistema delle competenze ordinarie, appositamente rafforzato, al fine di  garantire la qualità delle opere e il bilanciamento tra interessi locali e interessi nazionali;

• l'introduzione di norme finalizzate a garantire la trasparenza e l'efficienza dei contratti e del lavoro, l'accelerazione delle  procedure, nonché il rispetto dei tempi  di esecuzione nella fase di ricostruzione e sviluppo dell'area.

 

La cessazione dello stato di emergenza e il recupero della gestione ordinaria determina un risparmio di spesa corrente quantificabile in 21 milioni di euro annui. Inoltre comporta certezze e qualità di lavoro per il personale che sarà impegnato nella ricostruzione. In tal modo si individua il percorso per il rilancio dei territori coinvolti nel sisma del 2009, garantendo la crescita,  lo sviluppo e la competitività nei settori delle infrastrutture e dell'edilizia e  offrendo un rinnovato  impulso  al  sistema produttivo abruzzese.