Alla luce della Convenzione per la cooperazione tra Comandi provinciali dei Carabinieri e DTL, che prevede,tra l'altro, la programmazione e la realizzazione di tempestivi interventi congiunti volti a contrastare fenomeni illeciti di particolare gravità in ambito lavoristico, nonché a seguito di preliminari contatti intercorsi con il Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri,   la DGAI del Ministero del Lavoro  ha  programmato su tutto il territorio nazionale, un'azione di vigilanza in edilizia, denominata operazione "Mattone sicuro".

Gli accessi ispettivi  sono stati mirati al contrasto dell'impiego di lavoratori irregolari o in nero, del caporalato edegli appalti illeciti, particolarmente diffusi in tale settore, nonché al contenimento del rilevante fenomenoinfortunistico, attraverso l'attenta verifica delle condizioni di lavoro, anche sotto il profilo prevenzionistico.

La vigilanza   risulta  svolta nel periodo dal 21 maggio al 30 settembre  c.a conn  l'obiettivo di sottoporre a controllo almeno n. 15.000 aziende edili dislocate su tutto il territorio nazionale secondo la ripartizione a livello regionale, di seguito indicata,

 

Regione /N. aziende da ispezionare

Abruzzo /820

Basilicata /210

Calabria/ 890

Campania/ 1950

Emilia Romagna/ 950

Friuli Venezia Giulia /370

Lazio /1120

Liguria /800

Lombardia /1200

Marche /600

Molise/ 290

Piemonte/ 1160

Puglia /1670

Toscana /1280

Sardegna/ 1180

Umbria /310

Valle D'Aosta /20

Veneto /680

Di seguito  i risultati di detta operazione di vigilanza comunicati  qualche giorno fa dal Ministero del Lavoro .

A) 18.207 le aziende controllate di cui 10.817, quota che
rappresenta il 59% del totale, sono risultate non in  regola.

B) Differenze si rilevano a livello territoriale nelle  diverse regioni: il Molise la regione che in  percentuale conta la quota più alta di imprese irregolari: il 94% di quelle sottoposte a visita ispettiva. A seguire Liguria (78%), Calabria (77%), Basilicata (76%), Sardegna (70%), Puglia (67%), Lombardia e Abruzzo (66%).

C) 7.653 i lavoratori non in regola di cui quasi la  metà, il 49% pari a 3.680 unità, è risultata essere completamente in nero.Scorporando il dato per regione si registrano picchi di lavoro nero
in Puglia (67%) in Campania (65%), nel Lazio (63%) e in Calabria (57%).

D) Le attività di vigilanza hanno portato per 1.138 casi ad adottare provvedimenti di  sospensione dell'attività imprenditoriale. Disposti inoltre 44 sequestri.

E) Contestate 12.887 violazioni  prevenzionistiche delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro
e n.7.260 le persone deferite all'Autorità giudiziaria.

I  suddetti dati , derivati dai i controlli svolti dal Ministero del  Lavoro,atttestano che in masteria di    sicurezza sul lavoro,   nonostante la diminuzione del numero di infortuni degli ultimi anni ed il miglioramento generale ingterbvenuto   , c'è ancora   molto da fare.
 

Gli accertamenti ispettivi, d'intesa con gli Uffici di livello regionale, saranno coordinati dai Direttori

territoriali e saranno effettuati dal personale ispettivo - amministrativo e tecnico - delle Direzioni territoriali

e regionali congiuntamente con i Carabinieri appartenenti ai corrispondenti N.I.L. e con il necessario

supporto dei militari dell'Arma Territoriale e dei Nuclei Operativi dei Gruppi Carabinieri per la Tutela del

Lavoro di Milano, Napoli e Roma.

La pianificazione degli accessi sarà, altresì, preceduta da un'accurata un'operazione di intelligence effettuata