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Provvedimenti disciplinari: le domande e le risposte ai nostri lettori


QUESITO

Lavoro per la Xxxxxx, e dopo onorato lavoro, mai dato un problema, ho ricevuto una lettera di richiamo per aver mandato una mail ad un collega chiedendo di "darsi da fare" ( in modo non convenzionale).
Sono stato spedito a casa e rischio il licenziamento per aver tentato di far rispettare i miei diritti di lavoratore ed umani , cosa posso fare? la persona che ho chiesto di darsi da fare e' dell'ufficio personale, e dopo un susseguirsi di eventi spiacevoli alla mia persona, ho reagito in modo brusco con una mail, in quanto non faceva il proprio lavoro e faceva discriminazioni raziali alla mia persona ed ai miei colleghi.

Cordiali saluti.


RISPOSTA

La risposta fornita al Suo quesito viene rilasciata in forma del tutto generica in quanto l'argomentazione in esame richiederebbe la conoscenza del fatto riportato nei dettagli.
In merito all'attuazione del procedimento disciplinare il datore di lavoro, nel mettere legittimamente in atto il proprio potere disciplinare e il relativo apparato sanzionatorio, è obbligato a rispettare le prescrizioni di cui all'art. 7 della Legge 300/70.
Le prescrizioni fanno riferimento a due principali caratteri, uno in riferimento al rispetto della procedura nell'ambito della sanzionabilità del fatto contestato e l'altro in funzione della gravità del fatto commesso dal lavoratore.
Per quanto riguarda il primo aspetto il datore di lavoro, oltre che rispettare una tempistica che prevede una prima fase in cui , dopo aver inviato la lettera di richiamo, è tenuto a verificare e valutare le giustificazioni del lavoratore prima di poter applicare qualsiasi sanzione, prevede obbligo della "pubblicità del codice disciplinare" in luogo ben visibile e accessibile dal lavoratore da cui sia chiaramente verificabile la sanzionabilità del fatto contestato. 
La pubblicità del codice disciplinare, salvo casi di elevata gravità che abbiano oggettivamente compromesso il rapporto fiduciario tra le parti, costituisce vincolo di procedibilità nella comminazione delle sanzioni disciplinari, dalla multa al licenziamento che sia.
In relazione alla gravità del fatto contestato, anche per quanto riportato dalla Sua mail, il licenziamento costituisce la sanzione disciplinare più grave che viene solitamente comminata in relazione a dei fatti talmente gravi che abbiano leso il rapporto fiduciario tra le parti o che comunque rendano oggettivamente impossibile continuare il rapporto lavorativo. 
Sulla base di ciò, per il Suo caso, andrebbe analizzata la lettera di richiamo notificata e valutarne il contenuto al fine di conoscere in che termini è stata motivata la gravità del fatto commesso.In questo modo si avrebbe la possibilità di verificare la legittimità della sanzione comminata, alternativamente da valutarne l'impugnabilità entro 20 giorni dalla data di notifica della stessa.

Quindi per quanto in premessa, sia che per la specificità del caso che per la "delicatezza" e attenzione che richiede il trattamento di un caso simile, consigliamo di rivolgersi a un professionista esperto in materia lavoro al fine di analizzare dettagliatamente i fatti e valutare l'impugnazione del provvedimento disciplinare inflitto.

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