Proponiamo in questo articolo un interessante parere della Suprema Corte espresso nella sentenza n. 19185 dello scorso 28 settembre 2016 a riguardo della legittimità del licenziamento inflitto al lavoratore nell'ambito di una riorganizzazione aziendale che preveda la ripartizione delle mansioni svolte dal lavoratore licenziato.
Il principio di legittimità enunciato dalla Cassazione fa riferimento al diritto del datore di lavoro/imprenditore di poter organizzare la propria attività in funzione di una “efficiente gestione aziendale”.
Il concetto di maggiore efficienza può essere rinvenuto anche nelle scelte del datore di lavoro di provvedere alla soppressione di una specifica lavorazione (soppressione della mansione) per una più economica gestione aziendale, legittimandolo, di conseguenza, ad una diversa ripartizione dei compiti e delle mansioni già svolte dall’interessato, tra gli altri lavoratori restati in servizio.
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