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Denuncia all'Ispettorato

Pubblicato da Angelucci C.d.L. Carlo

Nel caso in cui il lavoratore verifichi inadempimenti da parte del datore di lavoro in merito al rapporto di lavoro instaurato tra le parti, può richiedere l'intervento degli organi di vigilanza della Direzione Provinciale del Lavoro. Il primo passo è quello di andare presso la Direzione Provinciale del Lavoro (Servizio Ispezione del Lavoro) della provincia presso la quale ha il domicilio (o presso la D.P.L. ove presta la propria attività lavorativa) e contattare l’ispettore di turno.
Insieme a quest’ultimo, il lavoratore dovrà descrivere le inadempienze del datore di lavoro, fornendo, qualora in possesso, tutta la documentazione che possa dare ulteriore dimostrazione delle affermazioni espresse.
La stesura del verbale e la firma dello stesso, da parte del lavoratore, farà scattare la seconda fase che è quella relativa all’avvio degli accertamenti per evidenziare le reali inadempienze del datore di lavoro. In pratica, il verbale verrà inoltrato all’ufficio denuncie che provvederà ad assegnarlo ad un ispettore per gli opportuni controlli del caso.
Ricapitolando, per fornire una denuncia completa il lavoratore, prima di presentarsi dinanzi all'ispettore di turno, dovrà fare mente locale su:
- tipologia del rapporto di lavoro (qualifica, mansioni effettuate);
- modalità di lavoro (giorni e ore di lavoro, retribuzione corrisposta e concordata, straordinario effettuato);
- dati dell'azienda (sede legale, sede operativa ove ha svolto la propria attività);
- dati del responsabile dell'azienda o del soggetto che impartiva gli ordini (cognome e nome);
- eventuali prove documentali (contratto stipulato, buste paga corrisposte, assegni corrisposti quale retribuzione);
- eventuali testimoni presenti durante il rapporto di lavoro (colleghi di lavoro, fornitori, clienti, terze persone).


Fonte: DPL Modena

421 commenti:

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Anonimo ha detto...

Ho lavorato x anni 12 esattamente con un proprietario di locali di ristorazione ora chiedendo al caf i miei contributi scopro di nn essere mai stata assunta lavorando 10 ore al giorno tutti i giorni mai ferie ne tredicesima e tant altro...come posso fare visto che x cause di malattia grave nn ho più potuto lavorare e sono passati sei anni..praticamente firmato buste paghe false cioè inesistenti grazie a chi può aiutarmi sono invalida e vivo cioè sopravvivo con 300 euro di invalidità con l l'aiuto di può aiutarmi ogni tanto

Anonimo ha detto...

Salve ho 41 anni e lavoro come operaio autista da cinque anni verso una azienda....oggi giorno da lunedì a venerdì con il camion della azienda svolgo delle consegne fuori regione e rientrando la sera.non mi hanno mai pagato la trasferta anzi mi hanno pagato gli straordinari nella voce trasferta ma in realtà la vera trasferta nn me l'hanno mai pagata.mi sono rivolto hai sindacati per il mio problema e mi hanno chiesto dei testimoni che dichiarino che io andavo ogni giorno fuori regione.nessuno vuole farlo perché l'azienda e piccola 13 dipendenti...ho qualche possibilità di farmi pagare tutti i soldi delle trasferte se vado in causa?oppure è meglio rinunciarci?

Anonimo ha detto...

Buon giorno io sono stata assunta in un'azienda di Multiservizi pulizie. Ho un contratto part- time 32 ore settimanali dal lunedì al sabato. Questa azienda lavora quasi esclusivamente con appalti, ma dal primo giorno di lavoro io sono sempre andata a casa del titolare o dei figli del titolare a fare le pulizie.... Questa cosa è legittima? Potrebbe essere motivo di licenziamento per giusta causa?
Non parliamo poi di cosa devo pulire:
Travi esterne sulla scala con l idropulitrice.....Vi prego datemi una mano

L'Informalavoro ha detto...

Buongiorno Anonimo del 16 febbraio 2023.
Il contratto a chiamata disciplina una particolare fattispecie di rapporto lavorativo che, instaurato amministrativamente e giuridicamente con relativo UNILAV e contratto individuale, dispone l'attivazione dei relativi diritti normativi ed economici da esso scaturenti in applicazione del CCNL (nel suo caso si presume Turismo) all'atto della richiesta della prestazione da parte del datore di lavoro, da formalizzare anticipatamente con la "chiamata" del dipendente per il tramite dell'UNI Intermittenti.
Il rapporto di lavoro in questione, in generale, non può comportare alcuna discriminazione rispetto al trattamento normalmente previsto per un dipendente "ordinario", ovviamente se non proporzionarlo alla prestazione lavorativa erogata.
Tutto quanto brevemente premesso su questa fattispecie, stante la circostanza descrittaci, Le consigliamo di rivolgersi ad un Consulente del Lavoro di fiducia per valutare prima di tutto la correttezza formale del rapporto (anche eventualmente consultando un C2 storico presso il centro per l'Impiego da cui si evinca l'avvenuta instaurazione, mansione e il periodo del rapporto di lavoro), di conseguenza analizzare le rivendicazioni azionabili, anche in relazione alle prove sulla effettiva prestazione resa qualora difforme da quella "contabilizzata" sul prospetto paga.
Saluti.

L'Informalavoro ha detto...

Buongiorno Anonimo del 26 febbraio 2023.
Il caso riportato richiede approfondimenti e dettagli che non possono essere trattati in questa sede ma che andrebbero analizzati con un Suo professionista di fiducia.
Saluti

L'Informalavoro ha detto...

Buongiorno Anonimo del 15 marzo 2023.
Premesso che la regolamentazione delle trasferte dev'essere preliminarmente valutata in funzione di quanto disposto dalla contrattazione collettiva nazionale di settore, in generale è condivisibile quanto Le è stato esposto sull'obbligo di fornire prova che la prestazione è stata effettuata in modalità tale (regime di trasferta se temporanea o trasfertismo se luogo di lavoro sempre variabile) da darLe diritto alla relativa indennità.
Consigliamo di valutare la fattibilità della rivendicazione con un professionista di fiducia.
Saluti.

Anonimo ha detto...

Posso fare vertenza per un contratto a tempo deterterminato, dove il contratto era di 30 ore settimanali, mentre in realtà le ore erano 60, sabati e domeniche pagate come un giorno qualunque

L'Informalavoro ha detto...

Buonasera Anonimo del 12 aprile 2023, è certamente un diritto rivendicare la corresponsione della retribuzione e delle relative competenze accessorie maturate in ragione della prestazione lavorativa "effettivamente resa" a favore del datore di lavoro, sia essa quella ordinariamente pattuita che quella eccedente l'orario di lavoro pattuito in sede di instaurazione del rapporto di lavoro, o in giorni festivi.
La rivendicazione va poi ulteriormente ponderata e valutata anche in relazione al rispetto delle clausole apposte al contratto di lavoro part time (clausole elastiche e lavoro supplementare) e la relativa normativa regolamentatrice le pause e i riposi di lavoro.
Saluti.

Anonimo ha detto...

Sono stato assunto con contratto a tempo determinato di un mese giorni di prova 3. Al quinto giorno di lavoro il datore di lavoro mi dice di stare a casa perché ha deciso di chiudere il rapporto anche se ho lavorato bene e sono stato sempre puntuale e di licenziarmi. Io ho rifiutato di licenziarmi e lui mi ha proposto di stare a casa fino a scadenza di contratto e che mi pagherà tutto il mese perché non può licenziare che perde i vari contributi (statali o regionali non so). Io ho ribattuto visto che mi vuoi pagare tutto il mese vengo a lavoro a questo punto e lui mi ha risposto stai a casa che il lavoro e fermo. In effetti l'autonoleggio ancora va a rilento perché quest'anno la stagione ancora non è partita. Come mi devo comportare secondo voi?

L'Informalavoro ha detto...

Buongiorno Anonimo del 17 maggio 2023.
Senza entrare nel dettaglio della quantificazione del periodo di prova e della sua formalizzazione, da come ci riporta la richiesta del datore di sospendere la prestazione lavorativa esula dal mancato superamento del periodo di prova in quanto intervenuta oltre il suddetto.
Tutto quanto premesso ribadiamo che il contratto a tempo determinato si caratterizza per il fatto che le parti predeterminano la sua scadenza già all'atto dell'instaurazione del rapporto, pertanto il mancato rispetto del suddetto termine da parte del datore o del lavoratore si qualifica come inadempienza contrattuale, salvo che il recesso non avvenga per giusta causa.
In riferimento al comportamento del Suo datore possiamo quindi affermare che si è formalmente attenuto a quanto abbiamo sopra accennato, confermandole la corresponsione della retribuzione sino alla scadenza naturale.
Tuttavia sarebbe opportuno che richiedesse al datore di lavoro formalizzare il recesso (modifica del termine inizialmente prefissato) onde evitare che la Sua assenza possa, al contrario, essere qualificata come ingiustificata. In riferimento a quest'ultimo aspetto consigliamo di inoltrare al datore di lavoro una comunicazione scritta con prova di consegna in cui viene esplicitamente invitato alla formalizzazione del recesso ante tempus e che, sino alla suddetta, la sua assenza scaturisce da una volontà dell'azienda e non sua personale.
Saluti.

Anonimo ha detto...

Sono consigliere facente parte di un consiglio di amministrazione di una società di logistica, sono sempre stato pagato tramite un contratto a tempo indeterminato con un part time 26 ore, questo mese ho avuto un cedolino a zero ore lavorate e con solo le addizionali reg., Prov. ecomunali da pagare ossia con un saldo negativo in busta paga e l'azienda non mi dà spiegazioni, posso fare qualcosa in merito?

L'Informalavoro ha detto...

Buongiorno Anonimo del 19 agosto 2023. Considerato che il suo rapporto lavorativo è di tipo subordinato, in tale fattispecie le parti sono obbligano, con la sottoscrizione del contratto di lavoro, l'una a rendere la prestazione per le ore pattuite (lavoratore) e l'altra a remunerare la prestazione contrattualmente pattuita.
Ci sono specifici casi in cui il datore di lavoro può richiedere e retribuire una prestazione diversa da quella stabilita da contratto, esempio in caso di sospensioni per provvedimenti disciplinari o specifici congedi straordinari.
Tutte le altre assenze devono sempre essere retribuite, ad altro titolo, esempio ferie/permessi e rispettando il minimale contributivo, o indennizzate se trattasi di assenze tutelate (malattia, maternità, infortunio).
Laddove invece il datore di lavoro ritenesse di non necessitare più della prestazione inizialmente pattuita dovrà preventivamente concordare con il lavoratore una riduzione dell'orario di lavoro settimanale, con una conseguente proporzionale rimodulazione del trattamento economico e normativo.
Tutto quanto premesso per prima cosa consigliamo di approfondire con un Consulente del Lavoro di fiducia a che titolo sono state inserite eventuali assenze rispetto alle ore lavorabili da contratto, successivamente valutare eventuale azione di rivendicazione se spettante.
Saluti.

Anonimo ha detto...

Io e la mia collega lavoriamo in un supermercato piccolo, ognuna fa un turno da sola occupandoci di tutto cassa, scarico merci. Sempre sole ad ogni singolo turno. Nel quartiere i ladri lo sanno e quasi ogni giorno vengono a farci visita rubando e facendoci minacce verbali. Proprio oggi è entrato un signore losco con un cutter in mano mentre la mia collega era da sola in negozio, non c'era nessun cliente. L'azienda oltre ad aver messo le telecamere non fa nulla per tutelarci. Non prende una guardia, non vuole che facciamo dei turni di compresenza, nemmeno assumono uomini, solo donne. Se almeno ci fosse un uomo, i ladri si intimidirebbero un po'. Cosa possiamo fare? Tra l'altro la sera ci fanno uscire al buio completo senza nessuna luce di emergenza nel retro di un magazzino dove ci potrebbe essere benissimo qualcuno che ci aspetta per darci il ben servito.

Anonimo ha detto...

Ho lavorato per un anno intero presso un signore la mia mansione è pavimentista di cui mi ha chiesto i relativi documenti per fare l'assicurazione presso di lui dopo passato un anno di cui lui mi deve ancora pagare un bel po' mi ha sempre assicurato che mi faceva firmare un contratto ma nel frattempo è passato un anno intero scoprendo purtroppo di aver lavorato in nero e quindi non ho nessuna busta paga cosa devo fare per avere i miei soldi? Aspetto una vostra risposta grazie e cordiali saluti

Anonimo ha detto...

Lavoro in un call center...ma non usiamo il CRM per fare le chiamate...per chiamare usiamo i vecchi telefoni nokia con la SIM ...mi chiedevo se fosse legale... ???

Anonimo ha detto...

Lavoro a tempo indeterminato presso una cooperativa,ho un contratto di trenta ore settimanali dal lunedì al sabato. Mi vogliono obbligare a firmare un contratto di 27 e mettere le tre ore rimanenti in banca ore,tutto questo è possibile ?
Datemi un consiglio grazie

Anonimo ha detto...

Fatti assistere da un sindacato

Anonimo ha detto...

Salve, lavoro in una specie di negozio di abbigliamento. Ho un contratto part time, invece lavoro full-time. Ossia 9 ore al giorno da lunedì a domenica escluso giovedì. Gli orari sono dalle 08:15 alle 13:00 e dalle 15:45 alle 20:00. Anche se poi usciamo alle 20:30. Per giunta, a volte. Anche se ora capita spesso, ci chiedono di stare 13 ore a lavoro. Si vive nel terrore e nell ansia, vengono i proprietari a sorpresa e ci trattano come animali. Specialmente i figli dei proprietari. Dal 17/12/2023 al 23/12/2023 ci obbligano a rimanere 13 ore a lavoro, senza giorno di riposo. All'inizio, gli accordi erano diversi. In conclusione ho un contratto part time, dovrei lavorare solo 4 ore al giorno dal lunedì al venerdì. avere due giorni di riposo e non li danno. Tutte queste ingiustizie, solo perché ho bisogno. Tutto questo full-time per 800 euro al mese. Niente in più anche con gli straordinari. Non posso dare le dimissioni, altrimenti perdo la disoccupazione. E domani mattina, mi toccherà un rimprovero. Sono stanca e stressata. Qualche consiglio? Grazie

Anonimo ha detto...

Buongiorno, sono una dipendente con contratto indeterminato in una concessionaria auto. Mi hanno assunta come categoria protetta 70% nel 2019. Negli anni mi sono aggravata arrivando all 100% art 3 comma 3.
Da quando sono qui oltre al mobing trattandomi da deficiente e incolpandomi di ogni cosa mi fanno patire un ambiente di lavoro non idoneo alla mia situazione di salute. In inverno la temperatura non arriva a 17 gradi e in estate supera i 33^. L'estate scorsa ho avuto un mancamento e cadendo mi sono rotta 2 costole. In inverno invece mi e' venuta la polmonite. Oggi mi sono permessa di accendere un calorifero nell'ora di pausa ( non posso uscire a mangiare , prendo il minimo sindacale e non ho i ticket e non posso tornare a casa...) la risposta è' stata "se pensi di stare in ufficio e accendere il riscaldamento vattene al ristorante " io sono esasperata , oltre all'esaurimento nervoso adesso ho paura anche per la mia salute già abbastanza fragile: sono 4 anni che provo a parlare con il datore di lavoro e chiedergli dei buoni pasto , un aumento o di accendere riscaldamento/aria condizionata ma la risposta è' sempre NO! Tutto questo perché non vuole spendere soldi !!!

L'Informalavoro ha detto...

"Ho lavorato per un anno intero presso un signore la mia mansione è pavimentista di cui mi ha chiesto i relativi documenti per fare l'assicurazione presso di lui dopo passato un anno di cui lui mi deve ancora pagare un bel po' mi ha sempre assicurato che mi faceva firmare un contratto ma nel frattempo è passato un anno intero scoprendo purtroppo di aver lavorato in nero e quindi non ho nessuna busta paga cosa devo fare per avere i miei soldi? Aspetto una vostra risposta grazie e cordiali saluti"

Buon pomeriggio Anonimo del 23 settembre 2023, premesso che si abbiano prove oggettive della prestazione resa, è consigliabile recarsi presso la sede territoriale dell'Ispettorato del Lavoro (ITL) di competenza e presentare istanza di conciliazione monocratica, invitando il presunto datore di lavoro a risolvere bonariamente, in sede amministrativa, la controversia, regolarizzando il rapporto e pagando le competenze da Lei maturate.

Saluti

L'Informalavoro ha detto...

"Lavoro a tempo indeterminato presso una cooperativa,ho un contratto di trenta ore settimanali dal lunedì al sabato. Mi vogliono obbligare a firmare un contratto di 27 e mettere le tre ore rimanenti in banca ore,tutto questo è possibile ?
Datemi un consiglio grazie"

Buon pomeriggio Anonimo del 19 ottobre 2023, qualsiasi variazione dell'orario di lavoro dev'essere preventivamente concordata con il lavoratore, ritenendosi fondata qualora giustificata da oggettive e legittime esigenze aziendali, opportunamente e dettagliatamente esposte.
Tutto quanto premesso, nel suo caso la "legittimità" della richiesta andrebbe appunto investigata nelle motivazioni alla base della richiesta del datore di lavoro, consigliando di analizzare quest'ultime con un Consulente del Lavoro di fiducia.
Saluti.

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